giovedì 20 marzo 2014

I bischeri


Ci avviciniamo alle prossime consultazioni europee e il sistema si sta attrezzando meticolosamente, preventivamente e accuratamente per sbarrare la porta all’ingresso dei cittadini nelle istituzioni europee.
I media e chi ci sta dietro e dentro, quindi la quasi totalità di questa informazione collusa e collaborazionista cercherà, come da manuale, di creare  e veicolare ex novo una verginità, una credibilità per un’efficiente e trasparente risoluzione definitoria ai problemi che vivono i cittadini nel contesto di questa fantastica architettura chiamata Unione europea.
Come dire che la risoluzione è nella disponibilità degli stessi che l’hanno causata e foraggiata da sempre con la loro inerzia, indifferenza e con i loro interessi particolari distanti anni luce dai bisogni e dai diritti dei cittadini.
Non è la cecità, né la poca lungimiranza che li ha mossi, ma la chirurgica consapevolezza finalizzata a completare il disegno complessivo di subalternità dei diritti dei cittadini a tutto vantaggio dei poteri forti, del mercato e delle obese e funzionali burocrazie  tecnocratiche sottostanti.
I fievoli mea culpa sono solo un transitorio contentino per le menti più ingenue e compiacenti, atte a superare il guado. Non è più tempo per ritocchi, il tempo è ormai da molto scaduto e il sistema, questo sistema obbrobrioso e famelico è in mora debendi nei confronti dei cittadini, non sussiste altro rimedio che non sia quello dell’esecuzione forzata per inadempimento. La sovranità estromessa torni ha chi ne è la fonte, l’origine, torni al popolo, ai cittadini, senza l’intermediazione, senza deleghe in bianco.
I cittadini si rappresentino da soli.

lunedì 3 marzo 2014

Mugugni


Dopo l’esito delle ultime votazioni, i media urlano sulla mancanza di democrazia nel M5S. Tutti i giorni li vediamo e ascoltiamo entusiasti e ammirati per la loro puerile capacità di sovvertire la realtà che avanza e della presa di consapevolezza dei cittadini di fronte a tanto marciume. Ci sono state le votazioni, i cittadini 5 stelle si sono espressi liberamente e democraticamente, i risultati sono quelli che ha espresso la maggioranza.
B.G., come ognuno dei cittadini 5 stelle, avrà o no il diritto di esprimere le sue valutazioni circa le azioni concludenti dei nostri portavoce; i nostri parlamentari portavoce avranno o no il diritto, secondo le poche e univoche regole comportamentali, di valutare e decidere sull’agire di alcuni portavoce; i cittadini 5 stelle certificati avranno o no il diritto, secondo quando indicato dai principi del MoVimento, di valutare e decidere democraticamente quanto loro sottoposto per un  giudizio politico?
Bene, tutto questo percorso, per qualcuno astruso e noioso, si chiama democrazia-diretta. Chi reclama il diritto di critica e di opinione e le sue tutele, mistifica e strumentalizza concetti e principi che nulla rilevano nel caso di specie. Chi reclama questo principio, forse, dimentica i centinaia di casi di allontanamento di soggetti membri strutturali di partiti, senza pubblicità e partecipazione diretta dei loro votanti nella decisione. Dov’erano, in questi numerosissimi casi, i famosi, liberi, indipendenti e distratti media?.
Nessuno vuole tacitare le voci difformi, ben vengano e siano incoraggiate, quando non nascono per vanificare e negare i principi fondanti di questo MoVimento, a maggior ragione quando questo è manifestato costantemente e, a volte, subdolamente, non per ampliare e aprire a nuove e migliori visioni positive per i cittadini, ma, invece, a stravolgere e minare la spinta innovativa della volontà espressa da chi ha scelto questo MoVimento.
Coloro che, inconsapevolmente, hanno scelto questo MoVimento di democrazia-diretta, di volontà di una maggioranza, anche diversa, per ogni singola questione, hanno il diritto di ritornare a scegliere nominati che, senza limite di mandato tipica della democrazia-rappresentativa, sceglieranno per loro. Poi, per favore, niente mugugni, niente mal di pancia, niente invettive, accettino supinamente e continuino a compiacersi di essere trattati come sudditi.