domenica 29 dicembre 2013

“Babbo Natale” non è arrivato


Siamo arrivati al Santo Natale e alle Feste comandate, la legge di stabilità (vecchia finanziaria) viene approvata a forza di richiesta di fiducia da questa preziosa maggioranza. Non è arrivato “Babbo Natale”, come ci viene ricordato, con loro profondo, partecipe e sentito dispiacere.
Dobbiamo stare zitti e buoni, perché hanno pensato a tutto per tutti, senza parzialità, con trasparenza e rettitudine. Di più e meglio non si poteva ottenere e se proprio qualche piccolo “regalo” o “aiutino” sono stati costretti a farlo è stato solo perché a qualcuno non poteva essere negato.
I soliti media tacciono, travisano o relativizzano pacificamente e amichevolmente, anche per loro “Babbo Natale” è prezioso. Eppoi adesso è il periodo della ludica neolingua chiamata “slot” e della compravendita tipica del “monopoli”  e non bisogna disturbare i “manovratori” e quindi i pensionati ai minimi, gli esodati, le PMI, i disoccupati e i giovani devono portare pazienza, mica è il loro “Babbo Natale”.
I cittadini informati sanno, sempre più sapranno e, sicuramente, ringrazieranno di cuore. Ebbene ci avete proprio convinto e aspettiamo fiduciosi gli effetti della mitica e “efficiente” cancellazione delle famose province e dell’epica, risolutiva e “sovrana” conclusione dell’unione bancaria europea, per non menzionare la preziosa “affittopoli” per cotanti e illustri nostri rappresentanti.
Il buon padre di famiglia e compagnia al seguito pensano a noi e per noi e sanno cosa fare; la nostra adesione, il nostro consenso informato è superfluo. Siamo o non siamo cittadini sudditi silenti, buoni e bravi?
Mentre i trasparenti e generosi “nominati”, padri di famiglia, si prodigano per assicurarci un futuro illuminato e fortunato, noi cittadini elettori ci permettiamo, semplicemente, di ringraziare sentitamente e compiutamente i nostri cittadini eletti portavoce e tutto il M5S.

I buon padri di famiglia ci vorrebbero docili ed appagati, ma questo loro desiderio è irrealizzabile e lo sanno. Eccome lo sanno!

martedì 3 dicembre 2013

Vox populi


Abbiamo partecipato al Vday3 di Genova, sotto un  gelido vento, in una Piazza della Vittoria con tanti, tanti altri cittadini provenienti da tutte le parti d’Italia. Cittadini pacifici, ordinati, consapevoli, formati e informati. Cittadini, che hanno liberamente interagito con i portavoce parlamentari, senza la presenza di scorte personali, auto blù al seguito o apparati di sicurezza dedicati, chiedendo e interrogando su atti, fatti e questioni su cui essi si sono attivati.
E’ stato un incontro multi-direzionale, tipico dell’essenza di questo MoV., agli antipodi del sistema uni-direzionale tipico del sistema partitocratico/mediatico a cui oggi assistiamo. I cittadini sono parte fondante e attiva di questa comunità, non soggetti passivi ed estranei alle decisioni rappresentate.
Beppe ha “pacatamente” (per i puristi pelosi) illustrato sommariamente i 7 punti rilevanti che questo MoV. vuole affrontare e determinare alle prossime elezioni europee. Nessuna decisione è stata presa ex ante, sono stati posti alla determinazione dei cittadini i quesiti su cui essi, dopo una chiara e coinvolta discussione, potranno formare la propria decisione in merito.
E’ questione aperta sulla decisione di quale Europa essi vogliono, cosa dovrebbe cambiare e come eventualmente cambiare, perché questa EU non sia quella, oggi, rappresentata; mercato, banche, finanza, ma ponga al centro il cittadino e si suoi bisogni inappagati.
Senza un consenso informato ed esplicito dei cittadini, questa EU, questo modello di EU, avrà un futuro precario e instabile, perché destinata a perdere la forza propositiva e la ragione stessa per cui è stata pensata e ipotizzata dai cittadini stessi.
Dopo altri interessanti interventi di soggetti che a vario titolo sono intervenuti, i cittadini hanno avuto anche il piacere di ascoltare Dario Fo. Attore poliedrico capace di trasmettere, grazie al suo linguaggio inusitato e inusuale, le sue profonde e attente riflessioni sullo stato dell’arte presente.

Scienza e coscienza, con l’ultima invocazione ”Il M5S è una rivoluzione democratica, ma non moderata”.