domenica 30 giugno 2013

Un Parlamento reso “inutile”


Questa maggioranza da partito “unico” sta cercando di stravolgere la Costituzione e nello specifico l’art. 138 della Costituzione.
Questo articolo, prevedendo sulla procedura della revisione costituzionale e di altre leggi costituzionali, obbliga il Parlamento alla determinazione e alla formulazione libera, pubblica e tra tutte le forze presenti in Parlamento, opposizione compresa, di una proposta di revisione o di altra legge costituzionale, che sarà quindi votata, secondo le regole vincolanti richiamate ed espresse.
Oggi stiamo assistendo, invece, alla costituzione di organi nominati e incostituzionali, dichiarati “saggi”, che dovrebbero, prima facie, elaborare ipotesi di revisione e di leggi costituzionali, che il Parlamento dovrebbe votare, seduta stante e a colpi di maggioranza, senza la partecipazione e la condivisione di tutte le forze politiche presenti in Parlamento.
Questo partito “unico” dimentica che i cittadini 5 stelle sono circa 9 milioni e che essi non intendono essere esclusi da deliberazioni fondamentali, quali quelle costituzionali, tramite i loro cittadini eletti-portavoce in  questo Parlamento.
La nostra Repubblica è costituzionalmente “parlamentare” e tale deve rimanere, in quanto si poggia e si riconosce solo ed esclusivamente in tale forma. Qualunque altra forma, palese ovvero occulta, pone questo Parlamento fuori dai limiti tracciati dalla Costituzione e contro i cittadini, unici ed esclusivi soggetti legittimati ad esprimere la volontà costituente.
Qualunque potere costituito “ad hoc”, oltre che non riconosciuto dalla Costituzione, rappresenterebbe un vulnus della nostra forma democratica, ed è contrario alla volontà sovrana dei cittadini.
Questo esecutivo di nominati, si sta dirigendo verso una deriva che viola brutalmente, la separazione dei poteri e le sue conseguenze, dimenticando o volendo dimenticare, che l’unico e necessario compito, da loro stessi ammesso e riconosciuto, è quello di formulare e discutere in Parlamento una nuova legge elettorale, che sia espressione, e nel rispetto, della effettiva volontà dei cittadini tutti.
                                           Tertium non datur, acta est fabula.


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