lunedì 13 maggio 2013

In claris non fit interpretatio



Assistiamo imbarazzati a sterili distinguo ed interpretazioni estensive delle poche e chiare regole comportamentali del codice M5S.
Il consenso espresso a queste regole da parte degli eletti portavoce non sono sottoponibili ad interpretazioni discordanti e non univoche, ma, a contrario, sono sottoposte ad una loro applicazione sillogistica.
Non rileva, quindi, la difforme ed estranea elaborazione interpretativa di parte di alcuni eletti portavoce, in qualunque forma assembleare non riconosciuta dal non-statuto e dal codice di comportamento sottoscritto e non previsto per la fattispecie.
La fonte della determinazione risiede, in ossequio alla forma riconosciuta della democrazia-diretta  del M5S, nella volontà dei cittadini 5 stelle, come già espressa in occasione della scelta dei candidati  alla carica di presidente della Repubblica.
La volontà e la coerenza non va depotenziata da quanto previsto ed accettato, non dimenticando mai la spinta innovativa e non solo formale che questo MoVimento di cittadini ha espresso e fortemente voluto, nessuno escluso e a prescindere dove questi cittadini oggi esercitano la volontà rappresentata e temporanea. 


Tutti siamo necessari, nessuno è indispensabile.


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