I cittadini romani hanno scelto, quelli che hanno scelto, e le
tifoserie mediatiche / partitocratiche sorridono e irridono dall'alto delle
loro superiori e invincibili convinzioni e convenzioni.
Si sono passati la palla, anche quando in fuorigioco,
individuando e rappresentando questo MoVimento di cittadini come un’armata
inconcludente, visionaria, folcloristica, variopinta, ora a destra ora a
sinistra.
Non si è cercato, mai, di rivelare con sguardo e animo chiaro
e pulito cosa sia veramente questa nuova e unica formazione di cittadini liberi
e non omologati.
Mai hanno veramente cercato di capire, di far conoscere questa
forma di società nuova, diversa, alternativa, forse migliore a cui è teso
questo MoVimento di cittadini donne e uomini, che chiedono un futuro possibile,
dignitoso e trasparente per loro stessi
e per i loro figli.
Il sistema partitocratico e il suo sistema mediatico servente si
sono chiusi immediatamente e tutta la loro arroganza si è proiettata a negare e
a svilire la forza innovativa, che un sistema sano avrebbe, invece, accolto
come una novità benefica e salutare per innovarsi, senza violenza, entrando
nelle istituzioni per rinnovarle e renderle più forti e al servizio dei
cittadini tutti. Dopo l’affermazione alle ultime politiche, sorpresi e
allarmati, hanno aspettato, si sono organizzati e coalizzati mettendo in campo tutte le loro metodologie
di distrazione di massa.
Bene, hanno eseguito il loro lavoro nella maniera migliore,
non ci aspettavamo niente di meno da questo sistema di rappresentanza
indiretta. I tutori hanno, come recitano le leggi, i loro scaltri arnesi per
violare i diritti di chi formalmente dovrebbero proteggere e accudire.
Come ricorda, però, il buon Beppe “Siamo in guerra” e questa è
stata solo un’ulteriore battaglia, non decisiva e non ultima. Siamo e resteremo
cittadini unici ed esclusivi detentori della volontà sovrana e mai saremo
trasformati in tifosi acclamanti, ma in definitiva indeterminanti per l’esito
del gioco e non saremo fatti “scomparire” dentro l’assenteismo, veicolo, questo
sì, di incognite poco rassicuranti.
Noi, non siamo né saremo mai di destra o di sinistra, facce
della stessa medaglia. Noi il tifo lo faremo solo ed esclusivamente quando
vedremo correre il pallone, pacifici e pacificamente, com’è nella nostra
natura.
Quindi, uno pari, palla al centro. La partita è appena
iniziata.
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